“I medici non sono contrari a innovazioni e riforme, ma i problemi che si stanno registrando sono di natura squisitamente burocratica. Stiamo applicando una riforma non concertata e calata dall’alto”.
A dirlo è Massimo Martelloni, consigliere dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Firenze, che ha tracciato il bilancio ad un mese dalla riforma della disabilità, scattata dal 1° gennaio in via sperimentale in 9 province italiane tra cui Firenze, per l’accertamento dell’invalidità civile.
“La riforma della disabilità, nelle sue intenzioni, rappresenta un importante passo per l’Italia. Tuttavia, le riforme devono essere attuate non in modo rivoluzionario, ma con la partecipazione dei cittadini e degli operatori in modo da garantire la continuità dei servizi – sottolinea Martelloni-. I medici si sono, invece, trovati ad applicare la nuova procedura di certificazione diventando una sorta di “ufficio reclami”, perché si confrontano quotidianamente con i malumori dei cittadini”.
“Tecnicamente la nuova procedura ha qualche problema, tutto il peso burocratico è scaricato sui medici, che si ritrovano a sbrigare anche la parte amministrativa. E questo va a scapito del tempo dedicato ai pazienti – ribadisce il presidente dell’Ordine Pietro Dattolo -. La decisione di usare la firma digitale in modo non automatico ma dovendo scaricare documenti, firmarli e poi ricaricarli per allegarli è senza senso, aumenta il peso burocratico, investendo i medici di nuove mansioni, in una situazione di sensibile carenza di personale dove i medici di famiglia per coprire i pensionamenti dei colleghi devono assistere ben 1800 pazienti”.