Pino Pini, Psichiatra NHS North London Mental Health Trust già psichiatra ASL di Firenze e Prato
Invio il contenuto di una lettera pubblicata di recente sul British Medical Journal (9-16 Dicembre 2023 https://www.bmj.com/content/383/bmj.p2873) sulla necessità di limitare l’uso degli antidepressivi in Gran Bretagna. Ritengo trattarsi di un problema generalizzato nel mondo occidentale e che non risparmia neppure il nostro Paese. Spero che l’articolo contribuisca a stimolare una riflessione sul ricorso eccessivo a questi farmaci e che si sviluppino maggiormente approcci alternativi a quelli strettamente biomedici.
Un gruppo di 31 professionisti medici, ricercatori, rappresentanti dei pazienti e politici ha chiesto al governo del Regno Unito di invertire l’aumento delle prescrizioni di antidepressivi osservato negli ultimi dieci anni.
In una lettera pubblicata sul British Medical Journal(9-16 December 2023) gli autori, che includono membri del gruppo parlamentare Beyond Pills All Party, l’ex ministro della sanità Norman Lamb e diversi professori di psichiatria, sostengono che l’evidenza indica che gli antidepressivi sono benefici solo alle persone con depressione più grave, mentre i tassi di prescrizione risultano elevati tra i soggetti affetti da depressione lieve e moderata.
Il gruppo ha scritto: “L’aumento della prescrizione di antidepressivi non è associato a risultati migliori a livello di salute mentale della popolazione, mentre al contrario, secondo alcune indagini, i risultati sono peggiori”
Lo stesso gruppo ha suggerito che i 58 milioni di sterline, spesi ogni anno in antidepressivi in Inghilterra, potrebbero essere spesi meglio per promuovere interventi non farmacologici contro la depressione.
Nel periodo 2022-2023 sono stati prescritti un totale di 86 milioni di antidepressivi a circa 8,6 milioni di pazienti identificati in Inghilterra, rispetto ai 50,1 milioni del 2012-2013.
Scozia, Galles e le Isole del Nord hanno tassi simili di prescrizione di antidepressivi, dicono gli autori. In Scozia, l’uso di antidepressivi è aumentato negli ultimi dieci anni da 112 dosi giornaliere per 1.000 abitanti, nel periodo 2010-11, a 187 nel periodo 2019-20.
La lettera prosegue chiedendosi se “la prescrizione sproporzionata alle donne, agli anziani e a coloro che vivono in aree deprivate” non suggerisca che “stiamo medicalizzando e curando erroneamente gli effetti dello svantaggio e della deprivazione”.
Nella lettera si esprime inoltre preoccupazione per l’aumento dell’uso a lungo termine di antidepressivi, affermando che circa la metà dei pazienti è ora classificata come utilizzatore a lungo termine (generalmente definito come utilizzatore da più di due anni). Ciò si associa a effetti avversi come aumento di peso, disfunzione sessuale, sanguinamento, cadute e risultati peggiori a lungo termine. Circa la metà dei pazienti inoltre sperimenta effetti di astinenza quando tenta di interromperne l’uso.
Il National Institute for Care and Health Excellence attualmente raccomanda che i medici “non offrano abitualmente farmaci antidepressivi come trattamento di prima linea per la depressione meno grave, a meno che questa non sia la preferenza della persona”. Si afferma inoltre che qualsiasi beneficio “dovrebbe essere avvertito entro quattro settimane” e che i pazienti potrebbero “trovare difficile interrompere successivamente la terapia antidepressiva”.
Il gruppo afferma che l’attenzione dovrebbe concentrarsi sull’interruzione della prescrizione di antidepressivi a nuovi pazienti con patologie lievi e sull’adesione alla guida NICE 2022 sulla prescrizione e de-prescizione sicure.
Sono citate le linee guida della NHS National Medicines Optimization Opportunities 2023-24, che avvertono come i sintomi gravi e duraturi dell’astinenza da antidepressivi possano portare a un “uso inappropriato a lungo termine”, anche nei casi in cui il paziente e il medico abbiano deciso che l’interruzione di un antidepressivo è adeguata. Viene affermato inoltre che i pazienti dovrebbero essere aiutati a ridurre/interrompere i farmaci, anche attraverso servizi specialistici a livello locale.
Il gruppo conclude che dovrebbero essere finanziati i servizi locali per la disintossicazione e una helpline nazionale di assistenza (24 ore su 24) per la disintossicazione dagli antidepressivi al fine di sostenere i pazienti che stanno abbandonando tali farmaci; cio’ dovrebbe andare di pari passo con gli interventi di prescrizione sociale, psicosociale e sugli stili di vita.