Il settore sanitario in Italia è il primo consumatore di energia con un valore del 31% del totale. Nel 2022 le bollette anche negli ospedali e ambulatori toscani sono esplose, per via dell’inflazione e delle turbolenze geo-politiche. Più del doppio del 2021, maggiori costi per gas ed elettricità per 161 milioni e 696 mila euro. Del resto, si tratta degli edifici più energivori, visto che devono funzionare h24, tutto l’anno. La spesa per gas ed elettricità di tutte le aziende sanitarie, le aziende ospedaliero-universitarie, Ispro, Fondazione Monasterio ed Estar, è cresciuta da 123 milioni e 487 mila euro nel 2021 a 285 milioni e 183 mila euro nel 2022. Un rialzo a cui va messo un freno con nuovi investimenti e buone norme di comportamento. Per la tenuta dei bilanci, per non sottrarre risorse ai servizi sanitari ed anche per l’ambiente. La Regione ha assegnato alle aziende sanitarie, per il 2023, l’obiettivo di risparmiare 39 milioni rispetto all’anno precedente. E dato che non si può certo influire sulla variabile dei prezzi determinata dal mercato, si deve operare solo sul fronte dei consumi e dell’efficientamento energetico del proprio patrimonio edilizio. Ad oggi sugli edifici sanitari dell’Asl Toscana Centro sono installati undici impianti fotovoltaici, 45 nell’Asl Nord Ovest e dodici in quella Sud Est. Un impianto fotovoltaico è attivo nell’azienda ospedaliero-universitaria di Pisa, mentre una turbina a trigenerazione per la produzione di energia elettrica e termica funziona a Careggi a Firenze. Ulteriori pannelli fotovoltaici saranno installati nelle aziende ospedaliero-universitarie di Pisa e Siena. Da non trascurare, poi, la sostituzione delle lampade con sistemi di illuminazione più efficienti. Nelle aziende ospedaliero-universitarie il 40% dei corpi illuminanti è costituito da impianti a led (svetta Careggi con il 75%), mentre nelle aziende di area vasta l’asticella si ferma al 19%. E’ auspicabile, però, un piano nazionale per un efficientamento che non sia a macchia di leopardo. Anche nel settore sanitario e assistenziale, gli interventi volti alla transizione energetica sono efficaci ed efficienti solo se conseguiti in una logica sistemica. La missione “Salute” del piano ha assegnato fondi per case di comunità, assistenza domiciliare, telemedicina. Tutto finanziato con i fondi del Pnrr, ecco perché non possiamo permetterci di perdere, come Paese, questo treno: l’efficientamento energetico delle strutture sanitarie nel futuro può tradursi in benessere di comunità e miglioramento dei servizi offerti.